“Parla
della disciplina e la maggior parte delle persone fugge via, come orde di
Mongoli sul punto di riversarsi giù dalle montagne. È comico vedere quanto
tergiversa l’ego piuttosto che accettare la sua autorità su di esso”.
Stuart
Wilde
La disciplina è una parola pericolosa,
molti infatti associano la disciplina ad un regime coatto, una forzatura
interiore quando invece la disciplina non ha nulla a che vedere con tutto
questo. La disciplina di cui voglio parlarvi è un modo di essere e di agire
fondato su tre elementi base:
1.
Decidere consapevolmente le proprie azioni
2. Agire senza
aspettative.
3.
Accogliere in serenità qualsiasi
risultato.
In generale gli esseri umani fanno
esattamente il contrario. Decidono le loro azioni in conseguenza di qualche
cosa, agiscono con ogni sorta di aspettativa nei riguardi di se stessi e degli
altri esseri umani e dato che il risultato delle loro azioni è molto spesso
molto differente da quello che si aspettavano non lo accolgono mai in serenità
ma con risentimento, rammarico e riluttanza. Naturalmente ciascuno di questi
comportamenti è un’eredità indotta in loro da un dominio dell’ ego che si
perpetua da millenni. La disciplina, invece, intesa come unione di questi 3
elementi genera, invece, un’onda di
emozioni positive ed entusiasmo, cioè correnti energetiche del tutto
antitetiche a quelle di cui l’ego si alimenta. Inoltre i 3 elementi sono già di
per se stessi singolarmente antitetici alla modalità generale con la quale
viviamo la nostra vita e questo insieme di fattori può determinare, se la
disciplina viene mantenuta nel tempo, il radicamento di uno stato interiore che
impedisce all’ego di accedere con facilità alla nostra energia.
Ma la chiave della disciplina e del suo
enorme valore aggiunto sta nella sua permanenza temporale. Una disciplina non è
null' altro che un’illusione se non è mantenuta per tutto il tempo che gli
occorre a radicarsi e dispiegarsi.
“Il potere
scaturisce dalla disciplina”
Stuart
Wide
1. Decidere consapevolmente
le proprie azioni
Significa valutare la situazione di vita nella quale
siamo e decidere una o più azioni da compiere che tengano conto della migliore
funzionalità energetica possibile ed accessibile a noi in quel momento. Cioè decidere
una direzione che punta diritta al miglioramento della nostra condizione di
vita, ad un aumento del nostro benessere e della nostra vitalità, ad una
crescita interiore e personale. In una vita condotta caoticamente non c’è mai
il tempo di fermarsi a pensare davvero alla propria esistenza, non c’è mai
tempo di decidere consapevolmente le azioni che ci portino benefici e buoni
frutti. Agiamo credendo di compiere scelte responsabili e ponderate mentre
distruggiamo la nostra energia con ogni
sorta di abitudine nefasta ed attaccamenti emozionali camuffati da libere
decisioni. Fumiamo 40 sigarette al giorno, mangiamo ben oltre le nostre
necessità, beviamo costantemente litri di liquidi dannosi, trattiamo i nostri
compagni esseri umani come oggetti, lavoriamo ore ed ore solo per
tossicodipendenza emozionale senza fermarci un attimo a chiederci il perché di
tutto questo. Chiamiamo addirittura questa cosa libertà personale.
“Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia
Vita
vorrei fare quello che sto per fare oggi?
Ogni qualvolta la risposta è no
per troppi giorni di fila
capisco che c’è qualcosa
che deve essere cambiato”.
Steve Jobs
2. Agire
senza aspettative
Una volta che si è decisa un’azione occorre agire
senza considerare in alcun modo i giudizi e le supposizioni create dalla "mente
di superficie" perché questi giudizi e supposizioni non sono nostri, sono
generati dall’ ego. Non è affatto facile ma solo perché non siamo abituati alla
nostra maestosità. Se anche solo per un’azione riuscissimo a fare ed erogare il
nostro meglio a prescindere da ogni aspettativa di guadagno e perdita, di approvazione
o condanna, di applauso o disprezzo potremmo stupirci della grande quantità di
cose meravigliose che siamo in grado di creare.
“Cerca solo di ottenere e il vuoto ti
seppellirà
lento come ore montane in un nero abbraccio di
fondale.
Espandi sereno il dare e la luce ti
accenderà.
Fulgida come alba di Sirio in un mantello
di perle da erogare.
Nodoso e ricurvo come le parole avere è il
bastone dell’umano
Brillante e potente come Mjolnir
Dare è lo scettro di ogni Dio”.
3. Accogliere
in serenità qualsiasi risultato
Significa renderci conto di un qualcosa che è sempre
stato e sempre sarà, il risultato delle nostre azioni non rientra nel dominio
delle decisioni di un essere umano. La libertà di un essere umano è nell’azione,
cioè nell’espressione creativa dell’infinito in lui, i risultati sono di
pertinenza di forze superiori. Risultati che possono giungere dopo molto tempo,
risultati che possono essere totalmente diversi da quelli che volevamo. Ci sono
sempre risultati che scaturiscono dalle nostre creazioni ma che cosa, quando,
quanto e come è dominio e decisione dell’infinito.
“Arjuna comincia ad agire, a combattere,
e
non sa cosa avverrà in lui,
né dei suoi compagni,
né nell’esito della battaglia
o
del futuro del suo popolo.
Ma sapere questo è il compito del divino,
del “conoscitore
del campo”.
All’essere umano in realtà compete
solo di agire, cioè di vivere,
all’interno della straordinaria
manifestazione in cui si dispiega
la sua vita”.
Andrea di Terlizzi
Walter Ferrero
Accettare in serenità questa verità e
dunque manifestare la serenità nella nostra esistenza è intollerabile all’ego perché
la serenità è una delle nostre emanazioni naturali di esseri umani con la quale
l’ ego non può assolutamente alimentarsi. L’ego cercherà di offuscare questa
emanazione innescando pensieri di giudizio negativo, di condanna, di mancata
accettazione sul risultato di un’azione per una non conformità davvero
presuntuosa alle sue finte aspettative. Ma nonostante non siano altro che
pensieri, cioè opinioni soggettive non necessariamente vere ed oltretutto
formulate e generate da una forza in contrapposizione al nostro campo di
consapevolezza, noi potremo finire per crederci ed in tal modo si innescherà
una nova spirale di depotenziamento che avrà l’unico esito di portare
nutrimento alle forze dell’ego e deprivarci nuovamente di energia.
“Per la maggior parte la gente
non ritiene che la Serenità
possa essere una disciplina”.
Stuart Wilde
Attraverso l’arma della disciplina, invece,
verranno messe in moto ed alimentate in noi stessi forze in grado di sostenerci
nel nostro incedere verso la vita che desideriamo e che meritiamo di vivere e l’ego
comincerà a perdere energia perché non sarà più lui a decidere costantemente al
nostro posto azioni deprivanti, non saranno più il suo giudizio, le sue finte
aspettative a ricevere la nostra attenzione e la nostra fiducia. La nostra
consapevolezza non crederà più ai suoi pensieri di giudizio negativo e di
valutazione non obiettiva e tutto questo libererà sempre più velocemente energia dalla trappola in cui l’ego
l’ha ingabbiata a suo vantaggio.
Ma qual è la differenza tra un’azione
disciplinata e un’abitudine?
Nient’altro che la consapevolezza.
Un’abitudine trae origine da pensieri
inconsapevoli e fuori controllo, l’azione disciplinata, invece, scaturisce da
pensieri e decisioni consapevoli. Sebbene entrambe usino le stesse risorse a
disposizione dell’essere umano, un’abitudine disperde energia per
tossicodipendenza emozionale, un’azione disciplinata la accresce, ma quello che
fa davvero la differenza è la consapevolezza. Se essa manca l’azione diventa
abitudine, se essa viene alimentata qualsiasi azione e qualsiasi abitudine
diventano sorgente di potere. Tuttavia è bene essere consapevoli sin da subito
di un elemento di estrema importanza, la disciplina è illusoria e non ci darà
nessuno dei suoi frutti meravigliosi se non è mantenuta nel tempo. Per quanto
tempo? La nostra mente profonda lo sa perfettamente, le sensazioni che libererà
in noi ci diranno quando il tempo di una disciplina è compiuto.
Comincia tutto con una singola azione,
che deve essere deliberata,
precisa e mantenuta nel tempo.
Ripetendo questa azione
Sufficientemente a lungo
Si attiva uno dei più grandi doni
Che l’essere umano possa percepire in sé,
uno dei pilastri della sua eredità
di essere umano magico,
che poi può applicare a tutto il resto:
l’intento inflessibile
John Michael Abelar
Dott. Paolo De Rocco
Lifestyle coach e Nutrizionista
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