venerdì 3 aprile 2020

LA DISCIPLINA PER IL SUCCESSO





“Parla della disciplina e la maggior parte delle persone fugge via, come orde di Mongoli sul punto di riversarsi giù dalle montagne. È comico vedere quanto tergiversa l’ego piuttosto che accettare la sua autorità su di esso”.
 
Stuart Wilde

 
La disciplina è una parola pericolosa, molti infatti associano la disciplina ad un regime coatto, una forzatura interiore quando invece la disciplina non ha nulla a che vedere con tutto questo. La disciplina di cui voglio parlarvi è un modo di essere e di agire fondato su tre elementi base:

 

1.     Decidere consapevolmente le proprie azioni

2.     Agire senza aspettative.

3.     Accogliere in serenità qualsiasi risultato.

 

 
In generale gli esseri umani fanno esattamente il contrario. Decidono le loro azioni in conseguenza di qualche cosa, agiscono con ogni sorta di aspettativa nei riguardi di se stessi e degli altri esseri umani e dato che il risultato delle loro azioni è molto spesso molto differente da quello che si aspettavano non lo accolgono mai in serenità ma con risentimento, rammarico e riluttanza. Naturalmente ciascuno di questi comportamenti è un’eredità indotta in loro da un dominio dell’ ego che si perpetua da millenni. La disciplina, invece, intesa come unione di questi 3 elementi  genera, invece, un’onda di emozioni positive ed entusiasmo, cioè correnti energetiche del tutto antitetiche a quelle di cui l’ego si alimenta. Inoltre i 3 elementi sono già di per se stessi singolarmente antitetici alla modalità generale con la quale viviamo la nostra vita e questo insieme di fattori può determinare, se la disciplina viene mantenuta nel tempo, il radicamento di uno stato interiore che impedisce all’ego di accedere con facilità alla nostra energia.
Ma la chiave della disciplina e del suo enorme valore aggiunto sta nella sua permanenza temporale. Una disciplina non è null' altro che un’illusione se non è mantenuta per tutto il tempo che gli occorre  a radicarsi e dispiegarsi.

 

“Il potere scaturisce dalla disciplina”

Stuart Wide

 

 

1.     Decidere consapevolmente le proprie azioni

Significa valutare la situazione di vita nella quale siamo e decidere una o più azioni da compiere che tengano conto della migliore funzionalità energetica possibile ed accessibile a noi in quel momento. Cioè decidere una direzione che punta diritta al miglioramento della nostra condizione di vita, ad un aumento del nostro benessere e della nostra vitalità, ad una crescita interiore e personale. In una vita condotta caoticamente non c’è mai il tempo di fermarsi a pensare davvero alla propria esistenza, non c’è mai tempo di decidere consapevolmente le azioni che ci portino benefici e buoni frutti. Agiamo credendo di compiere scelte responsabili e ponderate mentre distruggiamo la nostra energia  con ogni sorta di abitudine nefasta ed attaccamenti emozionali camuffati da libere decisioni. Fumiamo 40 sigarette al giorno, mangiamo ben oltre le nostre necessità, beviamo costantemente litri di liquidi dannosi, trattiamo i nostri compagni esseri umani come oggetti, lavoriamo ore ed ore solo per tossicodipendenza emozionale senza fermarci un attimo a chiederci il perché di tutto questo. Chiamiamo addirittura questa cosa libertà personale.
 

“Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia Vita
 vorrei fare quello che sto per fare oggi?
Ogni qualvolta la risposta è no
per troppi giorni di fila
capisco che c’è qualcosa
che deve essere cambiato”.

 

Steve Jobs
 

 

2.     Agire senza aspettative

Una volta che si è decisa un’azione occorre agire senza considerare in alcun modo i giudizi e le supposizioni create dalla "mente di superficie" perché questi giudizi e supposizioni non sono nostri, sono generati dall’ ego. Non è affatto facile ma solo perché non siamo abituati alla nostra maestosità. Se anche solo per un’azione riuscissimo a fare ed erogare il nostro meglio a prescindere da ogni aspettativa di guadagno e perdita, di approvazione o condanna, di applauso o disprezzo potremmo stupirci della grande quantità di cose meravigliose che siamo in grado di creare.

 

“Cerca solo di ottenere e il vuoto ti seppellirà

 lento come ore montane in un nero abbraccio di fondale.

Espandi sereno il dare e la luce ti accenderà.

Fulgida come alba di Sirio in un mantello di perle da erogare.

Nodoso e ricurvo come le parole avere è il bastone dell’umano

Brillante e potente come Mjolnir

Dare è lo scettro di ogni Dio”.

 

 

3.     Accogliere in serenità qualsiasi risultato

Significa renderci conto di un qualcosa che è sempre stato e sempre sarà, il risultato delle nostre azioni non rientra nel dominio delle decisioni di un essere umano. La libertà di un essere umano è nell’azione, cioè nell’espressione creativa dell’infinito in lui, i risultati sono di pertinenza di forze superiori. Risultati che possono giungere dopo molto tempo, risultati che possono essere totalmente diversi da quelli che volevamo. Ci sono sempre risultati che scaturiscono dalle nostre creazioni ma che cosa, quando, quanto e come è dominio e decisione dell’infinito.

 

“Arjuna comincia ad agire, a combattere,
e non sa cosa avverrà in lui,
né dei suoi compagni,
 né nell’esito della battaglia o
del futuro del suo popolo.
 Ma sapere questo è il compito del divino,
del “conoscitore del campo”.
All’essere umano in realtà compete
 solo di agire, cioè di vivere,
all’interno della straordinaria
 manifestazione in cui si dispiega
la sua vita”.

 

Andrea di Terlizzi

Walter Ferrero

 

Accettare in serenità questa verità e dunque manifestare la serenità nella nostra esistenza è intollerabile all’ego perché la serenità è una delle nostre emanazioni naturali di esseri umani con la quale l’ ego non può assolutamente alimentarsi. L’ego cercherà di offuscare questa emanazione innescando pensieri di giudizio negativo, di condanna, di mancata accettazione sul risultato di un’azione per una non conformità davvero presuntuosa alle sue finte aspettative. Ma nonostante non siano altro che pensieri, cioè opinioni soggettive non necessariamente vere ed oltretutto formulate e generate da una forza in contrapposizione al nostro campo di consapevolezza, noi potremo finire per crederci ed in tal modo si innescherà una nova spirale di depotenziamento che avrà l’unico esito di portare nutrimento alle forze dell’ego e deprivarci nuovamente di energia.

 

 

“Per la maggior parte la gente

non ritiene che la Serenità

possa essere una disciplina”.

 

Stuart Wilde

 

 

Attraverso l’arma della disciplina, invece, verranno messe in moto ed alimentate in noi stessi forze in grado di sostenerci nel nostro incedere verso la vita che desideriamo e che meritiamo di vivere e l’ego comincerà a perdere energia perché non sarà più lui a decidere costantemente al nostro posto azioni deprivanti, non saranno più il suo giudizio, le sue finte aspettative a ricevere la nostra attenzione e la nostra fiducia. La nostra consapevolezza non crederà più ai suoi pensieri di giudizio negativo e di valutazione non obiettiva e tutto questo libererà sempre più  velocemente energia dalla trappola in cui l’ego l’ha ingabbiata a suo vantaggio.
 
 

Ma qual è la differenza tra un’azione disciplinata e un’abitudine?
Nient’altro che la consapevolezza.
 

Un’abitudine trae origine da pensieri inconsapevoli e fuori controllo, l’azione disciplinata, invece, scaturisce da pensieri e decisioni consapevoli. Sebbene entrambe usino le stesse risorse a disposizione dell’essere umano, un’abitudine disperde energia per tossicodipendenza emozionale, un’azione disciplinata la accresce, ma quello che fa davvero la differenza è la consapevolezza. Se essa manca l’azione diventa abitudine, se essa viene alimentata qualsiasi azione e qualsiasi abitudine diventano sorgente di potere. Tuttavia è bene essere consapevoli sin da subito di un elemento di estrema importanza, la disciplina è illusoria e non ci darà nessuno dei suoi frutti meravigliosi se non è mantenuta nel tempo. Per quanto tempo? La nostra mente profonda lo sa perfettamente, le sensazioni che libererà in noi ci diranno quando il tempo di una disciplina è compiuto.

 

 

Comincia tutto con una singola azione,

che deve essere deliberata,

precisa e mantenuta nel tempo.

Ripetendo questa azione

Sufficientemente a lungo

Si attiva uno dei più grandi doni

Che l’essere umano possa percepire in sé,

uno dei pilastri della sua eredità

di essere umano magico,

che poi può applicare a tutto il resto:

l’intento inflessibile

 

John Michael Abelar
 
 
 
 
Dott. Paolo De Rocco
Lifestyle coach e Nutrizionista

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