“Oddio, ora ingrasserò, non potrò bruciare
le stesse energie essendo costretto a rimanere
sempre a casa e a muovermi molto meno!” Questo pensiero è vero, è legittimo, e
potrebbe anche risultare un dato di fatto per molte persone. A questa forte
convinzione (ricorda che i nostri pensieri diventano la nostra realtà) si potrebbe
associare un comportamento di “resa” e qualcuno di noi potrebbe ripetersi frasi
del tipo: “l’unico piacere che mi rimane è mangiare, per adesso metto da parte
il patto che avevo fatto con me stesso di volermi più bene”.
“È la ripetizione delle affermazioni che porta a credere. E quando il
credere diventa una convinzione profonda le cose iniziano ad accadere”
Muhammad Ali
Dopo un iniziale periodo dove è comprensibilissimo uno stato
di smarrimento, incredulità e resa è necessario che ognuno di noi non si lasci
sopraffare dalla situazione. Inizia ora il momento di mettere in campo tutte le
risorse possibili per reinventarsi, ricostruirsi, crescere ( non in peso J). Bisogna ritrovare la
lucidità e comprendere che questo potrà rivelarsi il momento più proficuo
per iniziare a sviluppare capacità
nuove, che in cuor nostro sapevamo già fossero necessarie ma non abbiamo
trovato mai la tranquillità e il tempo di riflessione per attuarle.
“I nuovi inizi sono spesso mascherati da finali dolorosi”
Lao Tzu
Dove voglio arrivare con questa premessa? Al fulcro, al
perno intorno al quale ruota tutta la nostra capacità di cambiare
definitivamente stile di vita, modo di vivere. Questo fulcro si chiama
consapevolezza, consapevolezza alimentare, corporea e del proprio essere.
“La tua visione diventa chiara solo quando guardi dentro il tuo cuore.
Chi guarda fuori, sogna. Chi guarda dentro, si sveglia”
Carl Gustav Jung
Chi mai ci avrebbe permesso di fermarci come abbiamo fatto
ora, non ci saremmo mai riusciti se non ci fosse stato imposto da un problema
così grande che sta mettendo a rischio la nostra salute e sopravvivenza. È
un’opportunità unica che forse alcune generazioni non hanno avuto mai la
“fortuna” di vivere.
Ed è proprio in questi giorni che mi vengono in mente tutte
le mie parole rivolte ai pazienti. Non mancava mai la raccomandazione:
“Signora, quando si siede a tavola deve cercare di essere quanto più
consapevole possibile, essere presente, ritualizzare il momento e renderlo
sacro. Non deve permettere che entrino interferenze emozionali, stati d’animo
legati a pensieri sul passato e sul futuro. Questi ultimi non hanno nulla a che
fare con il cibo che si deve apprestare a mangiare e farlo diventare parte di
lei, dei suoi tessuti ed organi”.
“Se riuscirai a mantenerti sempre nel presente, sarai un uomo felice.
La vita sarà una festa, un grande banchetto, perché è sempre e soltanto
il momento che stiamo vivendo”
Paulo Coelho
“Ogni secondo è di valore infinito, perché è il rappresentante di
un’eternità tutta intera”
Goethe
Una qualsiasi persona è geneticamente più o meno magra, tutti
noi lo siamo, non esiste una persona obesa, che è quindi così di natura. Cosa
possiamo fare allora per diventare ciò che siamo veramente, scegliere
saggiamente cosa mangiare, come mangiarlo, in quanto tempo mangiarlo e come e
quanto muoverci? Innanzitutto non ascoltando i concetti che abbiamo nella testa
che ci sono stati inculcati dal nostro vicino, dalla rivista o in buona fede
dal nostro nutrizionista ma ascoltando quello che ha da dirci la nostra anima. Un’alimentazione
consapevole non ha a che fare con i concetti ma con il sentire. Il silenzio di
questi giorni è surreale e può aiutarci a fare silenzio nella mente.
“Il silenzio non fa domande, ma può darci una risposta a tutto”
Ernst Ferstl
Tutta la nostra sofferenza che sfocia in sovrappeso, obesità
e malattia nasce da una somatizzazione del disagio insopportabile creato dal
voler a tutti i costi essere, apparire e dimostrare agli altri ma anche alla
nostra stessa fittizia identità quello che davvero non siamo dentro. Abbiamo
finito per identificarci sin troppo con un ruolo, senza che ce ne fossimo mai
accorti, pur di ricevere approvazione, di ricevere la “droga”, la droga del
consenso di una società malata che si è allontanata dall’umile essenza della
vita.
“La vera vocazione di ognuno è
una sola, quella di conoscere se stessi”
Hermann Hesse
In questo periodo storico molti di noi perderanno
inevitabilmente qualcosa di materiale, saranno costretti a perdere un ruolo,
magari lavorativo ed economico e soffriranno in proporzione a quanto si sono
autoingannati con la rappresentazione di chi credevano di essere. Ma non sanno
che se provano a scavare un pochino dentro, troveranno un lume, una piccola
luce che non è mai stata messa in discussione da tutti gli eventi esterni, una
luce pura. Una luce di speranza da cui ripartire senza più farsi ingannare
dall’apparenza. Questa è la stessa luce che dobbiamo ricercare quando vogliamo
dimagrire, il percorso dimagrante (quello fatto con coscienza e consapevolezza
ovviamente) non è altro che un’espressione di un percorso più ampio che
chiamiamo vita.
Un abbraccio!
Dott. Paolo De Rocco
Lifestyle coach e
nutrizionista
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